Presso il Tribunale di Catania, Seconda Sezione Penale, giudice designato il dott. Ottavio Grasso, P.M. la dott.ssa Agata Consoli, è iniziato stamane, il processo per l’“omicidio colposo”, che avrebbe determinato la morte del prof. Salvatore Libra, già professore universitario presso la clinica chirurgica dell’Ospedale Garibaldi, in pensione dal 2002.
Gli imputati, sono il dott. Orazio Russo – dirigente medico di I Livello responsabile UOS Dipartimentale Clinica Chirurgica O.V.E., e il dott. Mario Chisari – medico chirurgo specializzando, già al II° anno di Chirurgia.
I due operatori sanitari sono a giudizio perché avrebbero causato la morte del prof. Libra, come si legge nel capo di imputazione “in concorso tra loro nella qualità di primo e secondo operatore, chiamati a praticare intervento di applicazione “port a cath” (catetere venoso) sul paziente, per colpa consistita in negligenza ed imprudenza segnatamente per avere posizionato il catetere venoso con tecnica “alla cieca”, omettendo di avvalersi dello strumento ecografico che avrebbe consentito una visione eco-guidata ed un corretto posizionamento del catetere, praticando dapprima puntura della vena succlavia destra e successivamente della vena succlavia sinistra, trascurando di interrompere la procedura per verificare l’eventuale lesione dei vasi predetti, nonché monitorare e fronteggiare tempestivamente eventuali perdite ematiche, cagionavano nel paziente un emo-pneumotorace sinistro con conseguente influenza respiratoria irreversibile da danno alveolare diffuso e conseguente decesso da ARSD. In Catania, intervento del 17.05.2013, decesso del 14.06.2013”.
Il processo coinvolge anche l’A.O. Policlinico “Vittorio Emanuele”, chiamata in causa dai difensori delle parti civili nella veste di responsabile civile per il danno conseguente dal reato.
“E’ un processo, che va ben al di là della comune casistica di episodi della cosiddetta “malasanità” – affermano gli avvocati Luigi Musumeci ed Alfio Grasso, difensori delle parti civili costituite, Giuseppe Libra e Gaetano Libra, fratelli della vittima – coinvolgendo ai più alti livelli la responsabilità della stessa Azienda Ospedaliera, se si tiene a mente e si considera che il rinvio a giudizio dei due operatori sanitari è stato effettuato dalla locale Procura della Repubblica dopo avere accertato l’importanza rivestita, nel caso di specie, non solo dalla specifica scelta operata dai chirurghi nel compimento della procedura invasiva di non avvalersi dell’ecografista, adoperando tecniche più datate rispetto alle linee guida più moderne ed acclarate dalla comunità scientifica internazionale, elementi questi di focale importanza, ma soprattutto dalle specifiche indicazioni della Struttura Sanitaria dove i due operatori hanno espletato la loro azione chirurgica al fine di una richiesta di consulenza esterna per l’uso dell’ecografo stesso”.
La prossima udienza è stata fissata per il 4 luglio prossimo.
Orazio Vasta