Ad “impartirla” al sindaco Lino Monea è il signor Carmelino Puglisi, che ha inviato un’apposita lettera al primo cittadino, rinfacciandogli di non essersi saputo adeguare alle regole del “patto di stabilità” e di aver fatto precipitare il Comune in una situazione economica oltremodo precaria, a cominciare dai tempi in cui non ricopriva incarichi amministrativi in prima persona
Tra appena una manciata di mesi (quattro o cinque al massimo) i cittadini di Francavilla di Sicilia saranno chiamati alle urne per eleggere la nuova classe politico-amministrativa che dovrà reggere le sorti del Comune dell’Alcantara per il prossimo quinquennio. Chi ambisce ad occupare la massima poltrona cittadina dovrebbe dunque sapere sin da ora se andrà incontro ad un futuro roseo (della serie: molti onori e pochi oneri) oppure a tempi di magra (della serie: pochi onori e molti oneri).
La risposta sta nella conoscenza della reale situazione finanziaria in cui versano le casse dell’ente di Piazza Annunziata, che per il sindaco uscente Lino Monea (a quanto pare intenzionato a ricandidarsi) non desta alcuna preoccupazione, mentre per qualche suo avversario politico risulterebbe alquanto problematica.
Si evince ciò da una missiva inviata qualche giorno fa al sindaco Monea dal signor Carmelino Puglisi (nella foto), artigiano in pensione (con trascorsi di assessore ed organizzatore di eventi) da sempre particolarmente attento alle vicende amministrative del suo paese, il quale non ritiene affatto che le finanze comunali francavillesi godano di “ottima salute”.
A Puglisi lo spunto è stato offerto dalle recenti dichiarazioni rilasciate da Lino Monea alla nostra testata giornalistica. Ne è venuta fuori una lettera dai contenuti piuttosto “tecnici”, che abbiamo cercato di sintetizzare per renderla comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
«Il sindaco Monea – scrive Carmelino Puglisi – sostiene che tutto va bene in quanto la Corte dei Conti, in una comunicazione pervenutagli un paio di settimane fa, non ha chiesto ulteriori approfondimenti sul rendiconto dell’anno 2014. Il primo cittadino, però, tace sul fatto che l’organo di magistratura contabile, in quella stessa comunicazione, ha messo in guardia il Comune di Francavilla dal superamento di tre parametri, riguardanti in linea generale i residui attivi e la spesa corrente. Con la Corte dei Conti, dunque, il sottoscritto e gli altri componenti del Comitato Civico di cui faccio parte, ci troviamo in perfetta sintonia, perché è da quasi due anni (ossia dall’aprile del 2015) che, prima verbalmente e poi con diverse lettere ufficiali, segnaliamo discordanze e somme in eccesso (relativamente ai consumi comunali di energia elettrica, alle presunte entrate della palestra comunale inattiva da anni, ecc.). E non si dimentichi che proprio per questo modo di amministrare, “apparentemente” avallato nella recente comunicazione della Corte dei Conti, nel 2015 il Comune di Francavilla ha sforato il Patto di Stabilità, con la conseguente condanna al pagamento di una sanzione di oltre duecentoventimila euro (ma, come ha dichiarato al “Gazzettino Online” il sindaco Monea, quello sforamento fu dettato da una ben precisa “scelta politica”…)».
Carmelino Puglisi accenna poi all’ingente somma di oltre seicentomila euro liquidata dall’Amministrazione Monea all’Ato-Rifiuti e che invece, con un piano di rientro, la si sarebbe potuta ripianare in dieci o al massimo trent’anni («tra il 2012 ed il 2013 – ricorda Puglisi – i consiglieri comunali di minoranza hanno chiesto diverse volte la documentazione al riguardo, ma la risposta era sempre: “Non ne sappiamo nulla”…»).
«Adesso – fa inoltre osservare Puglisi – il sindaco Monea si vanta di aver chiuso l’anno 2016 con un avanzo di cassa pari ad oltre centomila euro “reali e non virtuali”, senza quindi dover ricorrere ad anticipazioni di tesoreria (ossia le somme che le banche prestano ai Comuni “sulla fiducia”). Ebbene, caro sindaco Monea: forse ha dimenticato che per l’anno 2016, con delibera n. 143 del 16.12.2015, lei ha richiesto la più voluminosa anticipazione di tesoreria nella storia del Comune di Francavilla, pari ad 1.952.293,52 euro e basandosi (guarda caso…) su entrate inesistenti?!…».
L’appassionato cultore francavillese di finanza locale ravvisa quindi in capo al sindaco Lino Monea delle precise responsabilità in merito alle difficoltà economiche in cui si dibatterebbe l’ente di Piazza Annunziata.
«Stando alle dichiarazioni dell’attuale primo cittadino – afferma Carmelino Puglisi – sembrerebbe che in questo suo quinquennio amministrativo si siano pagate le conseguenze delle passate gestioni. In realtà non dimentichiamo che Lino Monea è stato parte attiva di tutto il precedente decennio amministrativo che va dal 2002 al 2012, quando persone a lui molto vicine ed, in ogni caso, appartenenti al suo gruppo politico hanno rivestito le cariche di presidente del Consiglio Comunale e di assessore con delega al Bilancio, ossia i ruoli più influenti in fatto di gestione finanziaria. E non dimentichiamo nemmeno il caso dell’ex Opera Pia da lui guidata come presidente e di cui il Comune di Francavilla ha rilevato il personale ed i debiti, ricevendo in contropartita un immobile dal valore (stimato in circa quattrocentosettantamila euro) di gran lunga inferiore rispetto agli oneri che si è assunto (a cominciare dal pagamento di ulteriori stipendi) e che hanno anch’essi impedito all’ente, avendone prosciugato la liquidità, di poter pagare diverse fatture. Infine, vorrei ricordare al sindaco Monea che quando parla della “mazzata” (come se si trattasse di un qualcosa di improvviso ed inaspettato…) di oltre sei milioni di euro derivante dalle richieste di anticipazioni di liquidità alla Cassa Depositi e Prestiti, ci sono da conteggiare anche le fatture emesse dal suo insediamento (giugno 2012) al 31.12.2014 per un importo complessivo di circa tre milioni e mezzo di euro. Si tratta di somme alquanto ingenti che i futuri amministratori di Francavilla dovranno restituire allo Stato nell’arco di trent’anni, a partire da quello appena iniziato. Sempre con spirito di collaborazione e rimanendo in attesa di risposte che non arrivano mai – conclude causticamente Carmelino Puglisi – porgo al sindaco di Francavilla di Sicilia i miei più affettuosi saluti, malgrado non abbia saputo affrontare le nuove regole del Patto di Stabilità con le giuste ed opportune scelte…».
La lettera che lo zelante cittadino ha inviato a Lino Monea contiene anche le esortazioni a dismettere l’alquanto onerosa azienda elettrica comunale («causa principale – sostiene Carmelino Puglisi – del superamento dei parametri del Patto di Stabilità») ed, onde evitare nuovi debiti fuori bilancio, a rivedere le nomine a responsabile unico dei vari procedimenti amministrativi (compreso quello per la nuova gestione del servizio rifiuti) tenendo conto di quanto disposto dal recente Decreto Legislativo n. 50 del 18.04.2016.
Rodolfo Amodeo