Ambulanze prive di assicurazione responsabilità civile, di autorizzazioni sanitarie, senza documenti di circolazione, personale in “nero” e senza i prescritti corsi di formazione specifici per svolgere l’attività. E’ questo quanto è emerso dai controlli della Polizia di Catania in corso in questi giorni
Nei giorni scorsi, in ottemperanza alle disposizioni del Questore, personale in servizio al Commissariato Borgo-Ognina ha effettuato controlli mirati a prevenire atti d’illegalità nei pressi dei presidi ospedalieri “Vittorio Emanuele”, “Cannizzaro” e “Garibaldi” a Catania: nella circostanza, sono stati anche controllati veicoli e persone che si trovavano nelle vicinanze dei citati nosocomi.
Particolare rilievo assume il controllo effettuato mercoledì 18 gennaio scorso, nei pressi del pronto soccorso dell’Ospedale Garibaldi di piazza Santa Maria di Gesù. Qui è stato notato un giovane con la divisa da soccorritore a bordo di un’ambulanza che recava la scritta “S.O.S. Catania Onlus”: la cosa che ha maggiormente insospettito gli agenti è stata l’aver notato che all’indicazione del numero telefonico per le chiamate d’emergenza, sul veicolo era riportato un numero di telefono cellulare.
Dopo è stato notato un altro soccorritore uscire dal citato Ospedale con un folto mazzo di biglietti pubblicitari, poco prima distribuiti all’interno della struttura.
Tali biglietti, come noto, vengono distribuiti persino nelle stanze dei degenti, turbando il loro riposo.
Effettuando il controllo è stato accertato che l’ambulanza era totalmente abusiva in quanto priva della prevista autorizzazione sanitaria e i due soccorritori che componevano l’equipaggio non erano in possesso dei prescritti corsi di formazione specifici, neanche il Basic Life Support (BLS) e il Basic Life Support Defibrillation (BLSD) che, come noto, sono obbligatori per chi svolge il delicatissimo compito di fornire il primo soccorso e/o comunque trasportare persone in precarie condizioni di salute.
Al momento del controllo, i soccorritori hanno anche riferito di non avere un regolare contratto di lavoro.
L’ambulanza era totalmente attrezzata e pronta al trasporto dei degenti (aveva persino le bombole d’ossigeno) ma versava in scarse condizioni igienico sanitarie; gli estintori erano scaduti e non vi era alcun titolo attestante l’idoneità di dette bombole.
Per tali motivi, è stato contattato e indagato in stato di libertà il titolare del servizio poiché non era in possesso dei requisiti per porre in esercizio l’ambulanza in questione come disposto dall’art. 193 del testo unico Legge 1934 numero 1265. L’ambulanza è stata sottoposta a sequestro penale e affidata in giudiziale custodia al medesimo titolare.
Il conducente, infine, è stato sanzionato ai sensi dell’art. 180 comma 1/7 CDS poiché non esibiva i documenti del mezzo.
Ieri, invece, è stato effettuato un ulteriore controllo nelle adiacenze del medesimo presidio ospedaliero e, nella circostanza, gli operatori hanno controllato un’ambulanza con la scritta “Croce Gialla” che, anche in questo caso, è risultata priva di autorizzazione sanitaria e con gli operatori senza i requisiti richiesti dalle disposizioni di settore.
Anche in questo caso, si è proceduto al sequestro del veicolo e alla denuncia in stato di libertà del responsabile. Altresì sono state irrogate sanzioni al CDS per mancanza di documenti.
Oggi, infine, nei pressi di Piazza Trento, è stata fermata un’ambulanza recante la scritta “Associazione Marinai D’Italia” i cui soccorritori, che al momento del controllo non erano in grado di fornire gli attestati di formazione, avevano accompagnato una persona non in grado di deambulare da Sant’Alfio alla locale Inps.
A seguito degli accertamenti effettuati, il mezzo è risultato privo di assicurazione responsabilità civile, privo di autorizzazione sanitaria e senza documenti di circolazione.
Ciò posto, l’ambulanza è stata sequestrata penalmente e amministrativamente, il è stato titolare indagato in stato di libertà per esercizio abusivo della professione.