Catania, l’alberghiero “K. Wojtyla” in autogestione. Gli studenti protestano -
Catania
10°

Catania, l’alberghiero “K. Wojtyla” in autogestione. Gli studenti protestano

Catania, l’alberghiero “K. Wojtyla” in autogestione. Gli studenti protestano

Autogestione in corso all’IPSSA “Karol Wojtyla” di Catania, uno dei più grandi istituti alberghieri d’Italia, formato da ben 4 plessi: “Nonostante siamo tra i più grandi istituti e riceviamo ogni anno un numero elevato di iscrizioni, abbiamo anche un numero elevato di problemi, che anno dopo anno non fanno che peggiorare e nessuno ancora ci ascolta”, a parlare è una rappresentante d’istituto della sede centrale di via Lizio Bruno e del plesso di via Raccuglia.

– Nessuno vi ascolta?

“Nessuno ci ascolta. Noi tutti siamo stanchi di passare le nostre giornate in delle strutture che cadono a pezzi, senza termosifoni e con delle rotazione per classi, perché mancano le aule a causa delle troppe iscrizioni. Faccio un esempio: il plesso di viale Tirreno è tra i più disagiati, i ragazzi camminano per la scuola con gli ombrelli, perché quando piove l’acqua filtra dai tetti. L’edificio è pericoloso anche perché i pavimenti diventano scivolosi. Inoltre, tempo fa, è caduto un pezzo di tetto in testa ad un professore, fortunatamente non si è fatto niente”.

– E’ leggenda metropolitana, o nell’istituto che tu frequenti, non sono a norma le cucine per le ore di pratica?

img_4870“Nessuna leggenda metropolitana! In una struttura alberghiera si devono fare “esercitazioni”. Nel plesso di viale Tirreno, non si può poichè l’impianto elettrico non è a norma, e appena si attaccano le cucine, composte da piastre elettriche, si prende la scossa e salta la corrente. Fortunatamente nel mio plesso, in via Raccuglia, non c’è problema di elettricità ma la struttura da qualche anno cade completamente a pezzi con i riscaldamenti assenti, i buchi nei tetti, le tegole che mancano, le porte è come se non ci sono, alcune aule ricoperte di muffa. Ovviamente, non è questione di estetica, ma di salute. Camminiamo per la scuola con i plaid”.

A questa risposta, si aggiunge un’altra studentessa, del plesso via Raccuglia: “In un istituto alberghiero è previsto fare delle ore di pratica per completare il percorso scolastico. Ma, in alcuni casi come le quarte e le quinte, la merce non arriva e, quindi, queste classi sono impossibilitate a svolgere le regolari ore di lezioni della materia d’indirizzo”.

– Lunedì avete incontrato il sindaco Bianco…

“Lunedì ci siamo uniti ad altre scuole: il Fermi, il Lazzaro, l’Archimede e il Nautico. Dopo ore e ore di presidio in piazza Università il sindaco Enzo Bianco ha deciso di ascoltarci. Gli abbiamo illustrato i nostri problemi, ha preso i nostri numeri telefonici dicendoci “Vi contatterò tra qualche giorno”… Di giorni, ne sono già trascorsi cinque senza ricevere alcuna risposta. Abbiamo deciso di avviare l’autogestione martedì, per evitare che il sindaco di Catania si dimentichi di noi. Non ci siamo! Non meritiamo di essere trattati così, abbiamo i nostri diritti e stiamo cercando di riprenderceli”.

– E se il sindaco vi “dimentica”?

“Se Bianco non ci chiamerà, abbiamo deciso un’altra protesta. Il freddo passerà, ma le condizioni strutturali peggiorano, anno dopo anno”.

– E’ vero che avete iniziato le lezioni prima di Natale?

“A causa delle troppe iscrizioni, ogni anno, e per la mancanza di aule, abbiamo iniziato le lezioni a metà dicembre, una settimana prima delle vacanze di Natale. Adesso sta finendo il quadrimestre e noi siamo tutti nei guai perché non abbiamo avuto il tempo di terminare il programma gli studenti di maturità sono tra i più in difficoltà”.

– Lezioni iniziate in prossimità del Natale, cucine in tilt, aule “ballerine”. E gli orari delle lezioni?

img_4869Risponde uno studente, del plesso di via Lizio Bruno: “L’orario delle lezioni? Si può impazzire! Da settembre a novembre, tre ore al giorno di scuola. Il tempo di sedersi, prendere le presenze, iniziare e e si tornadi nuovo a casa. Da novembre a gennaio la mia classe da lunedì a mercoledì, dalle ore 8 alle ore 14,20 con un contorno di cambio di tre o quattro aule. Il giovedì giorno libero. Venerdì 2 ore. Il sabato, le prime 2 ore educazione fisica, con altre 5 classi. La giornata si conclude con un’ora di francese. Tutto questo da 5 anni, in attesa del famoso nuovo plesso… fantasma!”.

– In tutto questo contesto la “Buona Scuola” di Renzi…

Risponde la rappresentante d’istituto: “La scuola di Renzi? Tutt’altro che buona scuola. E’ una riforma che riguarda tutto tranne il miglioramento della didattica, dell’economia scolastica e persino della qualità del personale. La “Buona Scuola” si allontana completamente da ciò che dovrebbe essere la scuola pubblica del futuro”.

Intanto, le insegnanti e gli insegnanti aderenti all’USB-Scuola, all’Unicobas e ai Cobas, hanno indetto lo sciopero nazionale…

Orazio Vasta

Nei giorni successivi alla pubblicazione di questo articolo ci ha scritto lo studente Giuseppe Bersola, rappresentante d’istituto del plesso di viale Tirreno per alcune precisazioni. Clicca e leggi Catania, Alberghiero “K. Wojtyla”: interviene un rappresentante d’istituto del plesso di viale Tirreno.

Potrebbero interessarti anche