Dopo lo stato di agitazione e lo sciopero dei giorni scorsi, i lavoratori hanno occupato l’aula consiliare per chiedere le mensilità arretrate. Per i netturbini sta diventando insopportabile lavorare senza percepire la retribuzione con una ragionevole regolarità.
Non si placa la protesta dei netturbini di Randazzo che rivendicano, giustamente, la corresponsione degli stipendi arretrati (ottobre, novembre, dicembre, gennaio 2016).
Questa situazione di insolvenza, diventata ormai cronica negli ultimi anni, desta non poche preoccupazioni ai ventidue lavoratori e alle rispettive famiglie.
Pertanto, ieri mattina (lunedì) i netturbini hanno occupato l’aula consiliare, dove hanno trascorso pure la notte.
Gli operatori ecologici non accettano più le promesse di chi è preposto a reperire ed erogare i fondi, si sentono beffati e abbandonati per il dilungarsi dei tempi di corresponsione delle spettanze e se entro pochissimi giorni non saranno liquidate almeno due mensilità (ottobre e novembre 2016) con l’impegno formale della corresponsione dei restanti stipendi entro la fine di febbraio, non escludono uno sciopero a oltranza.
Nel centro abitato già si iniziano a intravedere i primi effetti della protesta e in alcune strade si stanno formando, indistintamente, cumuli di spazzatura e di rifiuti differenziati.
Il malumore serpeggia anche tra i cittadini che, a fronte del pagamento puntuale di una bolletta salata, gradirebbero un servizio continuo e puntuale.
“Tale situazione incresciosa si è venuta a creare da diverse problematiche che, francamente, non interessano i lavoratori. Siamo stanchi di ascoltare chi ci invoglia a riprendere il lavoro senza retribuzione – dichiarano congiuntamente Pippo Foti, coordinatore provinciale Fit Cisl, e Mario Grillo, responsabile Confsal – abbiamo perso la fiducia pure verso coloro che da mesi ci riempiono di premesse, tant’è che abbiamo accumulato quattro mensilità arretrate e non corrisposte. Non vogliamo più essere presi in giro e per questo motivo abbiamo occupato l’aula consiliare e non usciremo fintanto non ci sarà una proposta formale seria e duratura per il pagamento degli arretrati.”
Con il perdurare di questa situazione di insolvenza, si teme che la spazzatura non sia ritirata dai netturbini e che i rifiuti possano accumularsi lungo le strade della città.