Giardini Naxos non dimentica le foibe -
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Giardini Naxos non dimentica le foibe

Giardini Naxos non dimentica le foibe

Nella prima colonia greca di Sicilia si terrà questa sera, giovedì 9 febbraio, una fiaccolata in ricordo delle migliaia di italiani perseguitati ed uccisi, negli Anni Quaranta, dalle truppe jugoslave del maresciallo Tito

Ricorre domani, 10 febbraio, il Giorno del Ricordo, dedicato alla memoria delle migliaia di italiani perseguitati ed uccisi dalle truppe jugoslave di Tito. Anche a Giardini Naxos si terrà una manifestazione commemorativa della triste pagina di storia, ossia una fiaccolata organizzata dalla comunità “Tradizione Distinzione”, avente il suo leader in Massimo Adonia, cui aderisce anche l’associazione culturale “Tradizione, Ambiente e Turismo” guidata dal presidente Giuseppe Russo.

L’iniziativa, che prevede pure la deposizione di un omaggio floreale, è in programma per questa sera, giovedì 9 febbraio, alle ore 19.00 in Piazza Municipio.

«Tra il 1943 ed il 1947 – dichiara il promotore Massimo Adonia – migliaia di italiani residenti in Venezia-Giulia, Istria e Dalmazia furono perseguitati ed uccisi dalle truppe jugoslave di Tito per desiderio di conquista dei territori contigui. Molte di queste vittime vennero gettate, spesso ancora vive, nelle foibe, ossia le voragini naturali disseminate sull’altipiano del Carso, al confine tra Italia e Slovenia. Si parla di dieci-quindicimila morti, cui bisogna aggiungere i tanti costretti a lasciare le proprie case ed a cambiare per sempre il corso della propria vita perché cacciati dagli sloveni e dai croati, che li vedevano come usurpatori ed invasori».

«Così come per la quasi contemporanea persecuzione nazista contro il popolo ebraico – aggiunge Giuseppe Russo – anche in questo caso ci si trova al cospetto di una “follia storica”, con gente crudelmente massacrata solo perché “colpevole” di essere italiana. Eppure gli eccidi delle Foibe non sono stati sino ad oggi adeguatamente attenzionati e condannati. E dire che si è a conoscenza dell’esatta identità degli autori di queste stragi, ma non si è mai fatto nulla per celebrare un processo nei loro confronti. E c’è da aggiungere che mentre in Italia ci si affanna a tagliare costi e sprechi, la nostra Inps continua, come se niente fosse, ad erogare diverse migliaia di pensioni nell’ex Jugoslavia, tra cui ad alcuni responsabili del vergognoso eccidio voluto dal maresciallo Tito».

Rodolfo Amodeo

 

FOTO: da sinistra Massimo Adonia e Giuseppe Russo con sullo sfondo una raccapricciante immagine d’epoca dei cadaveri di alcuni infoibati

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