Verrà presentato domani pomeriggio nell’aula consiliare il progetto “Scatti di Memoria, Frammenti di Storia” attraverso il quale l’Amministrazione Comunale si prefigge di salvaguardare e promuovere gli usi, le tradizioni ed i costumi locali invitando i cittadini a condividere le foto d’epoca ed i documenti del passato in loro possesso
Francavilla di Sicilia è stato e continua ad essere, nonostante l’attuale congiuntura economica gli impedisca di “esprimersi” al meglio, il Comune “principe” del versante messinese della Valle dell’Alcantara. Così domani, sabato 11 febbraio alle ore 16.30, nella sala consiliare intitolata agli eroici giudici Falcone e Borsellino verrà ripercorso il suo glorioso passato con la presentazione ufficiale del progetto “Scatti di Memoria, Frammenti di Storia”, fortemente voluto dall’assessore comunale ai Beni Culturali ed alle Tradizioni Armando Belfiore.
A prendere la parola saranno degli autorevoli cultori di storia patria, come Angelo Pirri, autore del corposo volume “Francavilla nella Storia di Sicilia”, e l’architetto Sebastiano La Maestra.
Ma in cosa consiste esattamente il progetto “Scatti di Memoria, Frammenti di Storia”? Lo abbiamo chiesto al suo artefice, ossia all’assessore Armando Belfiore (nella foto con sullo sfondo Palazzo Cagnone).
«Anche il cittadino francavillese – ci ha risposto quest’ultimo – per quanto vada avanti e progredisca tecnologicamente, rimane indissolubilmente legato al proprio passato. La memoria diventa quindi il collante tra le varie generazioni, ed è un elemento indispensabile per costruire un futuro migliore. L’Amministrazione Comunale di cui faccio parte si è dunque impegnata a salvaguardare e promuovere gli usi, le tradizioni ed i costumi del nostro paese affinché ci si riappropri delle nostre radici. Il progetto in questione mira, in particolare, ad allestire una mostra permanente di foto e documenti riguardanti fatti e personaggi che hanno caratterizzato e determinato la storia di Francavilla dall’Ottocento sino ai primi Anni Ottanta. A tutti i nostri concittadini chiediamo dunque di metterci a disposizione questi apparentemente insignificanti, ma preziosi, materiali in loro possesso (foto d’epoca, rogiti notarili, articoli di stampa, ecc.). Non si tratta di un “esproprio” perché gli originali verranno restituiti ai rispettivi possessori non appena li avremo digitalizzati e catalogati. Il tutto confluirà in un’area espositiva permanente all’interno della sezione etnoantropologica del Museo di Palazzo Cagnone. La conferenza di domani pomeriggio, a parte l’aspetto culturale, servirà proprio a spiegare nei dettagli tale progetto, che potrà essere attuato solo con la collaborazione della comunità locale. Perché custodire gelosamente in casa propria documenti e cimeli del passato non serve a nessuno. Grazie a questo progetto, pur restandone proprietari, si ha la possibilità di rafforzare l’identità, e quindi l’immagine, della nostra Francavilla destinando alla pubblica fruizione le testimonianze del suo glorioso passato».
Rodolfo Amodeo