I misteri del Comune di Giarre a nudo (o quasi) nella seduta di Consiglio comunale -
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I misteri del Comune di Giarre a nudo (o quasi) nella seduta di Consiglio comunale

I misteri del Comune di Giarre a nudo (o quasi) nella seduta di Consiglio comunale

Come fa un documento importante, una lettera inviata dal Consorzio di depurazione al Comune di Giarre per bloccare la concessione di nuove autorizzazioni per gli scarichi fognari, ad arrivare a destinazione, all’ufficio tecnico comunale a distanza di otto mesi dall’arrivo al protocollo?

Uno dei tanti misteri del Comune di Giarre, emerso nella seduta del Consiglio comunale di lunedì scorso.

La questione è stata tirata fuori dal consigliere di maggioranza Massimo Di Prima che ha posto una domanda alla dirigente dell’area tecnica Pina Leonardi (e che si può rivedere a partire dal minuto 1:05:00). L’amministrazione non solo ha confermato la circostanza ma il sindaco ha, addirittura, aggiunto che altre tre/quattro volte dentro il Comune si è verificata la “lupara bianca” dei documenti.

Tutti sono rimasti stupefatti, hanno riconosciuto la gravità di questi episodi ma nulla si è detto su come evitare il ripetersi di queste sparizioni. E perché poi spariscono i documenti?

Per quanto riguarda quello riguardante il divieto di concedere nuove autorizzazioni sugli scarichi fognari la conseguenza – così come è emerso durante la seduta – è stata la concessione di alcune nuove autorizzazioni che non avrebbero più dovuto essere concesse. Ma dato che ufficialmente l’Utc non aveva ricevuto alcuna comunicazione, tutto era ancora possibile. Dopo l’arrivo della comunicazione ufficiale diniego per tutti, poco importava del danno economico subito dai cittadini.

Dopo mesi, alla fine, l’atto di indirizzo dell’amministrazione comunale permette l’accoglimento delle richieste di rinnovo delle autorizzazioni scadute, se si rientra in una serie di casi: autorizzazioni scadute ove non siano intervenute variazioni; immobili che avevano ottenuto l’agibilità, se non è variata la destinazione d’uso originaria; immobili ove sia stata fatta, a suo tempo, l’autodenuncia del tipo di impianto e l’impegno ad allacciarsi alla rete fognaria.

Saranno, infine, possibili le autorizzazioni allo scarico fognario in nuovi edifici che si dotino di fossa imoff, ma per far questo occorrerà una modifica del regolamento sugli scarichi fognari. I casi saranno valutati uno ad uno.

C’è poi un altro problema sollevato dal consigliere Fabio Di Maria e riguarda l’impossibilità in alcuni siti di realizzare i pozzetti di ispezione. Di Maria ha rilevato che la maggior parte delle attività economiche di corso Italia e via Callipoli sono senza autorizzazione allo scarico e, com’è noto, molte botteghe sono chiuse. L’obbligatorietà di questo pozzetto di ispezione potrebbe essere di intralcio all’apertura di nuove attività economiche (se ne parla nel video dal minuto 1:28:00).

L’ufficio dovrà verificare se si può derogare a questo obbligo per le attività economiche.

 

Video realizzato da Cavallaro di Giarre In Movimento

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