Giarre, vietato alterare i documenti. Sette dipendenti comunali firmano liberatoria FOTO ESCLUSIVA -
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Giarre, vietato alterare i documenti. Sette dipendenti comunali firmano liberatoria FOTO ESCLUSIVA

Giarre, vietato alterare i documenti. Sette dipendenti comunali firmano liberatoria FOTO ESCLUSIVA

In occasione delle recenti elezioni Europee del 25 maggio scorso, sette dipendenti comunali assegnati provvisoriamente al Ced per svolgere attività di rilevazione dei dati elettorali, prima di espletare il loro compito assegnato, hanno dovuto sottoscrivere una sorta di liberatoria.

Si tratta di un prestampato nel quale, il dipendente assegnato presso il Servizio Informatico del Comune di Giarre (sede di viale Federico di Svevia), è stato reso edotto che: “è vietato l’accesso alla relativa documentazione da parte di dipendenti assegnati ad altre aree gestionali; è consentito esclusivamente il transito in detti locali solo per accedere agli uffici del Servizio Informatico; qualsiasi violazione delle predette prescrizioni potrà essere segnalata agli uffici o agli organi competenti nel caso in cui dovessero essere rilevati smarrimenti, sottrazioni, danneggiamenti o alterazioni dei documenti custoditi nei locali d’archivio.

NOTA DA FIRMARE

Ora, alla luce di questa singolare “liberatoria”, sorgono spontanee alcune precise domande che rivolgiamo al sindaco Roberto Bonaccorsi e alla segretaria comunale Rossana Manno: erano entrambi al corrente di questo prestampato che i sette dipendenti assegnati al Ced hanno dovuto sottoscrivere?

Certo suona strano il fatto che non si abbia più neppure fiducia dei propri dipendenti comunali, evidentemente, una misura che fa “pendant” con l’imminente udienza preliminare del 3 giugno prossimo nella quale il dirigente contabile Letterio Lipari e il suo “ex” vice, Salvatore Trischitta, compariranno dinanzi al Gup, in quanto accusati di falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Peccato che ad essere coinvolti siano due importanti funzionari del Comune e non dipendenti comuni. Secondo l’accusa Lipari e Trischitta avrebbero alterato in concorso tra loro e con più azioni dello stesso disegno criminoso alcune delibere comunali, consegnandole ad un Ispettore inviato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Dunque, alla luce proprio di quanto accaduto nel 2005, invece di predisporre una “liberatoria” (a tutela di chi?) non sarebbe stato più ragionevole chiudere opportunamente gli armadi contenenti documenti sensibili invece che lasciarli alla mercè di tutti? E poi, chi mai avrebbe oggi interesse ad alterare, danneggiare i documenti del Comune? Non è che il carbone di qualcuno anzichè essere ardente è invece completamente immerso nell’acqua?

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