Francavilla di Sicilia: «Che fine ha fatto la vendita dell’azienda elettrica comunale?» -
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Francavilla di Sicilia: «Che fine ha fatto la vendita dell’azienda elettrica comunale?»

Francavilla di Sicilia: «Che fine ha fatto la vendita dell’azienda elettrica comunale?»

Lo ha chiesto al sindaco Lino Monea, tramite un’apposita missiva, l’ex assessore ed organizzatore di eventi Carmelino Puglisi. Lunga storia di una trattativa mai portata a termine, malgrado la disponibilità dell’Enel ad acquistare il fatiscente impianto, ormai ingestibile per l’ente locale a causa dei frequenti guasti e dei tanti utenti morosi

L’azienda elettrica comunale sarà sicuramente uno degli argomenti “caldi” dell’imminente campagna elettorale amministrativa di Francavilla di Sicilia. La municipalità dell’Alcantara, infatti, è una delle poche in tutta Italia a gestire in proprio il servizio elettrico a seguito di un’antica convenzione facente leva sullo sfruttamento dell’energia cinetica derivante dallo scorrere delle acque del fiume che attraversa il suo territorio. Ma quello che una volta era considerato un privilegio, oggi è diventato una “zavorra”, fatta di cittadini che non pagano le relative bollette dei consumi ed impianti vetusti, che le esigue risorse finanziarie comunali non riescono a rendere pienamente efficienti (basta un semplice acquazzone per provocare dei “black-out” in uno o più quartieri del paese).

Da tempo, dunque, si accarezza da più parti l’idea di dismettere la problematica ed onerosa azienda elettrica francavillese cedendola alla società “principe” del settore, ossia all’Enel. Ma sta di fatto che, a tutt’oggi, non si registra alcuna concreta iniziativa in tal senso, malgrado i “buoni propositi” al riguardo manifestati in questi ultimi anni da diversi amministratori comunali.

Sulla questione intende adesso “smuovere le acque” Carmelino Puglisi (nella foto), artigiano in pensione con trascorsi di assessore comunale ed organizzatore di eventi artistico-culturali, da sempre attento alle vicende politico-amministrative del suo Comune. Puglisi ha infatti inviato una lettera al sindaco di Francavilla di Sicilia, Lino Monea, in cui denuncia la prolungata “perdita di tempo” nel concludere la trattativa con l’Enel.

«Con quattromila euro stanziati dalla Giunta Comunale nel dicembre 2011 – si legge nella missiva di Carmelino Puglisi – l’ex sindaco Salvatore Nuciforo, l’allora presidente del Consiglio Angela Silvestro, l’assessore al ramo Armando Belfiore ed il funzionario Antonino Seminara si recarono a Roma per andare a trattare con le autorità nazionali competenti per la cessione del servizio elettrico.

«A ciò, una volta eletto sindaco l’attuale primo cittadino Lino Monea, hanno fatto seguito le pubbliche ammissioni in Consiglio Comunale di diversi autorevoli esponenti della maggioranza sulla necessità di cedere all’Enel un servizio particolarmente complesso ed oneroso.

«Si arriva quindi al 31 dicembre 2012 quando, con la delibera n. 180, vengono impegnati circa 2.400 euro per affidare ad un professionista nostro concittadino l’incarico di stimare l’esatto valore delle linee e delle cabine elettriche.

«Sta di fatto che, nei mesi appena successivi (ossia nel 2013), la Giunta del sindaco Monea, attingendo ai fondi del cosiddetto “Decreto Salva Comuni”, ha deciso di pagare i debiti della nostra azienda elettrica (nei confronti dell’Enel e di altri enti) con in più oltre seicentomila euro di interessi e sanzioni per ritardato pagamento. E dire che, sempre nel 2013, per l’acquisto dell’azienda elettrica francavillese l’Enel offriva al Comune circa 330 mila euro (garantendo anche la messa in sicurezza delle cabine elettriche ed il rifacimento delle reti MT e BT).

«Si arriva, quindi, al 3 dicembre 2014, quando la Giunta Comunale, con la delibera n. 181, approva il progetto definitivo per la messa in sicurezza delle cabine e delle linee elettriche per un importo di quasi un milione e mezzo di euro, somma a tutt’oggi indisponibile per le asfittiche casse comunali.

«L’Enel, intanto, nello scorso giugno ha offerto al Comune di Francavilla di Sicilia circa due milioni di euro per acquistare l’impianto (561mila euro più l’adeguamento delle otto cabine, il rifacimento delle reti MT e BT e la sostituzione di misuratori e concentratori). Ebbene: la risposta a tale offerta doveva essere data entro il 30 luglio 2016, ma su di essa nessuno è a conoscenza.

«L’ultimo atto di questa inspiegabile vicenda è la delibera n. 86 del 27 ottobre 2016 con cui la Giunta Comunale ha assegnato venticinquemila euro alla ditta “Energy Advisors S.r.l.” di Roma per la valutazione dell’esatto valore dell’azienda elettrica e l’assistenza tecnico-legale nelle procedure di cessione».

La missiva di Carmelino Puglisi si chiude con dei tabulati contabili dai quali si evince che dal 2012 (anno dell’insediamento a sindaco di Lino Monea) ad oggi l’azienda elettrica francavillese e, quindi, anche il bilancio comunale hanno subito una perdita di oltre un milione di euro.

«Questa vicenda – conclude Puglisi – è avvolta dal “mistero”, che speriamo possa essere “svelato” al più presto onde evitare ulteriori “emorragie” finanziarie per la nostra comunità».

Il sindaco Lino Monea, dal canto suo, ci ha al riguardo dichiarato nei giorni scorsi (prima che gli pervenisse la lettera di Carmelino Puglisi) che «la vendita di un bene di proprietà comunale non rientra nelle regole della libera contrattazione privata e, pertanto, prima di alienarlo occorre conoscere il suo esatto valore onde non incorrere nel reato di gestione abusiva, arbitraria e personalistica di un bene pubblico».

Rodolfo Amodeo  

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