Nessuna proposta concreta, in compenso tanti chiarimenti e tante critiche: la seduta straordinaria sul Carnevale, proposta dal consigliere Giuseppe Calì, è sembrata più un processo al presidente della Fondazione Antonio Belcuore che altro.
Un processo nel quale Belcuore – questo il dato politico che se ne ricava – è stato difeso solo dai rappresentanti dell’amministrazione comunale, sindaco Barbagallo e assessore Coniglio, mentre dal Consiglio, oltre all’opposizione, Belcuore ha dovuto fronteggiare anche il fuoco amico.
Nella sua relazione illustrativa, Belcuore (nella foto a destra) ha parlato di tradizione, divertimento e destagionalizzazione di un turismo che si muove al ritmo delle atmosfere carnascialesche, sottolineando come per Acireale il Carnevale sia sinonimo di allegria, buonumore, folla festante; ma anche di economia e sviluppo, grazie a un marchio che ogni anno richiama migliaia di turisti.
“La Fondazione del Carnevale di Acireale ha intrapreso un nuovo percorso – ha detto Belcuore -: quello di rendere la manifestazione sempre più grande e sempre più attrattiva agli occhi del pubblico italiano e internazionale. È un nuovo posizionamento, una nuova concezione condivisa e partecipata da tutte le associazioni dei carristi, e questo consente di valorizzare il loro lavoro e l’evento nella sua totalità. L’edizione di quest’anno è stato il primo passo giusto verso questa direzione, probabilmente è stato il Carnevale più bello e partecipato degli ultimi vent’anni anni”.
Ma la sua esposizione non è bastata: polemiche sulla classifica dei carri allegorici, così come sulle scelte della Fondazione sui bandi di gara.
Particolarmente critico il consigliere Giuseppe Calì il quale oggi in una nota riassume, a suo modo di vedere, i punti critici della manifestazione: “Abbiamo scoperto – dice – che il presidente della Fondazione del Carnevale Antonio Belcuore è a conoscenza che la Cittadella del Carnevale non sia agibile (come da lui dichiarato), che il costo dei servizi sotto la sua gestione lievita mediamente del doppio ed anche più (passando da gare ad affidamenti diretti da lui realizzati), che lo stesso è a conoscenza che sono stati realizzati “avvisi/gare “in difformità alla normativa vigente in materia e che nonostante le segnalazioni non abbia fatto nulla per revocare il detti avvisi “regalando” un illegittimo ricavo ai “vincitori” della gara; e ancora che si impedisce il mandato ad un consigliere comunale nel rispetto delle proprie funzioni non permettendo l’accesso agli atti, che i maestri della cartapesta sono entrati all’interno dei cantieri ancor prima che venisse rilasciato il certificato di regolare esecuzione delle opere (sopravvenuto solo in data 22.02.2017) , che sono stati affidati lavori a ditte non in possesso dei requisiti essenziali per operare (privi di licenza ed abilitazione alla camera di commercio), che il presidente Belcuore è l’unico responsabile della classifica dei carri allegorici 2017 (come lui stesso ha dichiarato)”.
“Alla luce di quanto emerso e dalle dichiarazioni rese dal presidente – conclude Calì – una domanda oggi è obbligo porsela: per quanto tempo la città dovrà ancora averlo a capo della più importante manifestazione cittadina?”.