A seguito di mirate indagini della Digos di Catania corroborate anche da dichiarazioni testimoniali, sono stati denunciati 2 soggetti dello staff della squadra di calcio del Dagata (campionato di “Promozione”) resisi responsabili, a diverso titolo, dell’aggressione perpetrata ai danni dell’arbitro designato per la gara Atletico Catania – Dagata dello scorso 26 marzo.
In quella circostanza, al termine del primo tempo, a seguito del rigore concesso a favore della compagine di casa, diversi tifosi e tesserati della squadra ospite sono entrati all’interno di un’area del complesso sportivo riservata ai soli accreditati, insultando e minacciando ripetutamente il direttore di gara il quale veniva inseguito da diversi facinorosi fino ai locali adibiti a spogliatoio, venendo più volte colpito al volto da un componente della squadra del Dagata ed oggetto di sputi da parte di persona ancora in fase di identificazione la cui fuga è stata agevolata, nella concomitanza dei fatti, da un componente della squadra ospite.
Tali episodi di intemperanza determinavano tra l’altro la sospensione definitiva della gara da parte dell’arbitro che veniva accompagnato presso il pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi dove gli veniva diagnosticata una “cervicalgia postraumatica, otalgia e lievi alterazioni alla vista” con prognosi di 10 gg.
Per tali fatti, la Giustizia Sportiva ha sanzionato il Dagata con la perdita a tavolino della partita, disponendo contestualmente la squalifica del campo per una gara da disputarsi a porte chiuse e l’inibizione nei confronti di uno degli indagati a svolgere ogni attività per 5 anni (tra l’altro recidivo nella sua condotta essendo stato già squalificato fino al 31.3.2017, avendo tentato di aggredire l’arbitro in occasione della medesima gara di andata contro l’Atletico Catania del 27.11.2016), nonché la squalifica per l’altro soggetto fino al 15 maggio 2017. Considerata la gravità di quanto sopra descritto, sono stati adottati nei confronti dei due predetti dirigenti sportivi provvedimenti di divieto di accesso a manifestazioni sportive – daspo per la durata rispettivamente di 5 e 3 anni appositamente predisposti dalla locale Divisione Anticrimine della Questura.