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Verso la parità dei sessi

Verso la parità dei sessi

L’istituzione dello sportello rosa a Giarre e la campagna contro il femminicidio

Il processo di civilizzazione sperimentato dalla collettività nel corso dei millenni e sfociato nella definizione di una società disciplinata da regole tese a garantire gli equilibri fra le varie componenti della stessa, non ha ancora sradicato dall’essere umano la tendenza ad anteporre l’istinto all’adozione di dinamiche comportamentali ispirate dalla razionalità. Sebbene la collettività mondiale sia approdata al XXI secolo, le cronache dei mass-media continuano a riportare notizie inerenti a gesti di efferatezza che non collimano con i traguardi evolutivi che l’essere umano ha raggiunto nel corso della sua storia. Pur essendo l’essere umano giunto ad uno stadio dell’evoluzione tale da offrirgli gli strumenti per assumere atteggiamenti difformi dalle azioni di carattere istintivo che connotano il “modus vivendi” degli animali, è possibile ancora oggi riscontrare in alcuni individui esternazioni che li uniformano ad un modello di primitività anacronistico in rapporto al grado intellettivo raggiunto. Ed è così che l’homo sapiens sapiens dimostra di non essere estraneo alla sopravvivenza di certe aberrazioni, malgrado la storia narri di come quest’ultimo sia stato capace di veicolare concetti di spiccata sacralità e nobilità morale come l’uguaglianza e la libertà.

Nonostante i traguardi raggiunti dalla donna nella lotta per l’emancipazione, come il diritto al voto ottenuto in Nuova Zelanda nel 1893, nel Regno Unito nel 1928 e in Italia nel 1945, la società odierna è ancora intrisa di una cultura antropocentrica, che individua nella mercificazione della donna uno strumento per soddisfare le istanze estrinsecate dalle logiche di mercato. Tuttavia, la linea di demarcazione che ancora sussiste tra l’universo maschile e quello femminile, non si sostanzia soltanto nell’affermazione di fenomeni in cui la donna assurge a mero involucro, capace di incrementare l’appetibilità di un prodotto, impreziosendo uno spot pubblicitario. Ad allargare la forbice tra i due microcosmi, intervengono deplorevoli episodi che pongono in contrapposizione i due sessi del genere umano. La recidività dell’uomo nell’adozione, ai danni della donna, di tecniche di sopraffazione che sconfinano nel ricorso alla violenza, inizia a diventare, infatti, il tema principale delle argomentazioni di carattere discriminatorio che, a volte, le donne formulano all’indirizzo del genere maschile. Tuttavia, sebbene sia inconfutabile il principio secondo cui la predisposizione genetica dell’uomo all’aggressività è più accentuata rispetto alla donna, se la società odierna sostituisse la cultura della prepotenza con una che prevede l’assimilazione della sacralità della diversità, intesa come un valore aggiunto senza il quale l’uomo non sviscererebbe virtù come la solidarietà, potrebbe diminuire sensibilmente il numero di episodi che sfociano in drammi come l’esercizio di forme di violenza. Inoltre, conseguentemente, si affievolirebbe la ricorrente dicotomia uomo-donna nelle disquisizioni connesse ai comportamenti del genere umano.

Posto ciò, la conferenza organizzata presso l’istituto superiore “Majorana-Sabin” e moderata dalla dirigente scolastica Monica Insanguine, ha celebrato l’istituzione a Giarre dello sportello rosa intitolato alla compianta Maria Rita Russo e rivolto alle donne vittime di fenomeni di stalking, cogliendo così l’occasione per affrontare il tema del femminicidio. La sorella della vittima della ferocia omicida del marito, ovvero Cetty Russo, ha rimarcato, nella sua esposizione verbale in qualità di relatrice, l’imprescindibilità di uno sportello dotato di uno staff le cui professionalità possiedano, non solo le competenze, ma anche i requisiti morali necessari ad interfacciarsi con gli utenti, nel tentativo di ottemperare con efficacia alle loro istanze. La docente Anna Castiglione ha, invece, sottolineato quanto sia indispensabile l’avvio, da parte del Ministero dell’Istruzione, di politiche improntate ad un’opera di prevenzione nelle scuole su un tema così delicato. Inoltre, essa ha puntualizzato la necessità di avviare dei corsi scolastici incentrati sulla cultura del rispetto. Diversamente, la dott.ssa Brischetto ha individuato nella reticenza di chi subisce fenomeni di violenza, il male oscuro che corrobora l’attitudine dello stalker a perpetrare atti di prevaricazione in nome della delirante soddisfazione del proprio ego. Infine, sia la referente culturale Lina Lopatriello che la dirigente scolastica Monica Insanguine hanno evidenziato come le campagne di sensibilizzazione verso i diritti della donna non debbano limitarsi a quella rievocazione dell’incendio nella fabbrica Triangle, che ricorre ogni 8 marzo, bensì debbano esaltare, come ha anche precisato l’assessore alle Pari opportunità, Piera Bonaccorsi, la definizione di provvedimenti legislativi quali la legge 93 del 2013 e la Convenzione di Instanbul, che, oggi, rappresentano un ulteriore passo verso la parità dei sessi.

Umberto Trovato

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