Ad Acireale sarà più semplice accogliere in casa un amico a 4 zampe meno fortunato. E’ stato pubblicato sul sito del Comune di Acireale il bando per la concessione di contributi economici per le adozioni di cani randagi.
Con determinazione n. 147 del 7/6/2017 il dirigente della polizia municipale ha indetto il bando per la concessione di contributi economici a favore di quanti adotteranno un cane randagio del Comune di Acireale, già ospitato da oltre un anno nel canile convenzionato.
Il contributo è fissato in € 600,00 per il primo anno ed in € 480,00 per i successivi due anni.
Il progetto “Accogli a casa un amico a 4 zampe”, fortemente voluto dal consigliere comunale con delega al randagismo Francesca Messina, ha lo scopo di incentivare, attraverso la concessione dei contributi, l’adozione dei randagi ospitati nel rifugio convenzionato col Comune di Acireale, di garantirne il benessere contenendo i costi del loro mantenimento e di diffondere la cultura dell’attenzione nei confronti di animali, che accolti in casa diventano parte integrante dalla famiglia.
«Gli interessati all’adozione potranno recarsi al canile attualmente convenzionato con il Comune di Acireale, l’Oasi Cisternazza di Zafferana, e scegliere il proprio cane. In seguito all’avvenuta adozione di uno dei cani del Comune si potrà presentare la richiesta per il riconoscimento del contributo», spiega il comandante della polizia municipale Antonio Molino. Chi adotta si impegna a mantenere il cane in buone condizioni presso la propria abitazione o altro domicilio dichiarato e il Comune verificherà il corretto mantenimento dell’animale.
Per maggiori informazioni è possibile contattare l’Ufficio da lunedì a giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 allo 095 895525, email: dirittideglianimali@comune.acireale.ct.it
«Il provvedimento rientra nella nuova visione dell’Amministrazione comunale acese della gestione del randagismo e della lotta agli abbandoni, che mira in maniera incisiva alla adozione dei cani e alla cura sul territorio dei cani randagi tutorati e seguiti dalle associazioni,- spiega il consigliere Messina-. Fuori i cani dai rifugi, che devono essere solo uno stallo temporaneo finalizzato ad una futura vita in salute e nel rispetto della etologia di questi animali».