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Catania: attraverso il rugby, rispetto delle regole e dell’avversario

Catania: attraverso il rugby, rispetto delle regole e dell’avversario

Per il secondo anno consecutivo, a Catania, quartiere San Giorgio, artefice la professoressa Claudia Urzì, nel salone d’ingresso dei locali della sede succursale di via Cellini dell’ I.O. “A. Musco”, è stata realizzata la mostra fotografica “Un anno di Rugby”, a conclusione del progetto scolastico extracurriculare “Pedagogia della palla ovale”. Protagonisti della mostra le due squadre di rugby dei “Briganti di Librino”, Under 14 e Under 12, e gli studenti della scuola media che hanno partecipato o collaborato all’audace progetto.

Centinaia di fotografie, che testimoniano principalmente la passione trasmessa alle ragazze e ai ragazzi dalla irriducibile professoressa Urzì (nella foto a sinistra con alcuni studenti): “Passione – come sottolinea la stessa insegnante – che è riuscita a coinvolgerli al valore educativo di uno sport come il rugby, che insegna soprattutto il rispetto delle regole e dell’avversario”.

Rispetto delle regole, in un quartiere, San Giorgio, che costituisce assieme a Librino la nona Municipalità del Comune di Catania, spetta il “titolo” di quartiere-ghetto.

Scrive Renato D’Amico, in “Catania – I quartieri nella metropoli”: “La storia del quartiere e dei progetti di urbanizzazione falliti, l’assenza di molte delle infrastrutture essenziali, il paesaggio urbano dove il degrado si alterna a grandi spazi desolatamente vuoti, dove persino le strade interne e quelle di collegamento con le altre circoscrizioni e gli altri quartieri, che altrove sono più o meno affollate di negozi e strutture di varia natura, costituendo luoghi di incontro e aggregazione, hanno la dimensione e l’aspetto di larghe “superstrade” attraversate da cavalcavia pedonali la cui inutilità è evidente nella generale solitudine delle vie scarsamente trafficate, la mancanza di gran parte di quelle strutture di servizio, pubbliche e private, indispensabili ad una completa ed efficace fruizione del quartiere da parte dei suoi stessi abitanti ne fanno un enorme contenitore di popolazione appartenente alle fasce più deboli e subalterne della città come dell’intero territorio metropolitano”.

San Giorgio-Librino, Librino-San Giorgio: in questo contesto, la disoccupazione raggiunge dati esplosivi, in una vasta zona dove mafia e mafiosità sono senza limiti; in questo contesto, la scuola pubblica statale è un determinante presidio per la difesa delle regole democratiche dettate dalla Costituzione nata dalla Resistenza; in questo contesto, il progetto della “Pedagogia della palla ovale” è una vera e propria risorsa per tutto il quartiere – per tutta la città metropolitana – progetto che si materializza al Campo San Teodoro Liberato, dove, recentemente, le giovani e i giovani “Briganti”, assieme agli altri componenti del “Rugby – I Briganti ASD Onlus – Librino” , hanno ricevuto la visita della presidente della Camera Laura Boldrini: “Noi briganti abbiamo voluto raccontare la storia del San Teodoro, la nostra storia, alla presidente Boldrini poichè ne condividiamo l’impegno sui temi dei migranti, della violenza di genere, dell’allargamento dei diritti. E’ stato un momento emozionante per noi, per i ragazzi, per gli ortolani del San Teod’Orto”.

Insomma, la passasione di cui parla la professoressa Urzì, viene da lontano ed è destinata, attraverso il cuore e le gambe delle ragazze e dei ragazzi, a realizzare la meta più importante: liberare i territori da tutte le violenze.

Orazio Vasta

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