Il noto politico locale ha reso pubblici i motivi del suo mancato impegno in prima persona a sostegno della candidatura a sindaco di Angelo Ingino, battutosi con onore per contrastare il passo al primo cittadino eletto Giuseppe Cundari. Immediata la sferzante replica di Paolo Marinello, sentitosi “punto” dall’ormai ex leader del movimento “Gaggi Unita”
Le recenti elezioni amministrative del Comune di Gaggi, che hanno sancito l’elezione a sindaco di Giuseppe Cundari il quale ha distaccato il suo avversario Angelo Ingino di appena una sessantina di voti, si sono lasciate dietro qualche “tossina”, sprigionatasi non tanto tra le contrapposte fazioni, quanto piuttosto in seno alla compagine che per i prossimi cinque anni siederà sui banchi della minoranza. Qualche accenno di polemica è affiorato in questi giorni sui social, ma adesso il protagonista della “querelle”, ovvero il noto politico gaggese Leonardo Le Mura, ha deciso di spiegare ufficialmente le proprie ragioni attraverso gli organi d’informazione.
«In pratica – scrive Le Mura in un lungo comunicato che sintetizziamo – sono stato accusato di non essermi esposto più di tanto in occasione delle ultime elezioni amministrative, avendo deciso di essere “non presente” ai vari comizi e convention del mio candidato Angelo Ingino, preferendo rimanere in silenzio. Spiegare prima del voto i motivi di questa mia scelta avrebbe potuto danneggiare Ingino e la sua lista, ma adesso, ad elezioni concluse, ritengo opportuno e doveroso raccontare la mia verità.
«Premesso che, per coerenza con la mia storia politica e per rispetto e lealtà nei confronti degli elettori della lista “Nuova Gaggi Unita”, nelle urne ho espresso il mio voto personale per il candidato a sindaco Ingino e per due dei candidati della sua lista al Consiglio Comunale, ossia Rosario Coppola e Carmen Ferrara, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni critiche.
«Dopo quindici anni con la stessa classe politica alla guida del nostro Comune, i cittadini gaggesi desideravano cambiare. Sarebbe stato fondamentale, quindi, rinnovare soprattutto la classe dirigente. Ed invece si è preferito “bruciare” la propria casa politica di origine e ripartire quasi da zero, ossia dalle “ceneri”, senza una base consolidata e collaudata. Scelta legittima (per carità!), ma che non poteva trovare la mia personale condivisione.
«Altra scelta da me non condivisa è stata l’accordo politico-elettorale in cambio di un ruolo istituzionale di primo piano fatto dal candidato sindaco Ingino con una personalità locale (Paolo Marinello, ndr) che aveva in passato già ricoperto ruoli importanti. Nulla di personale, ma a mio modesto avviso quella scelta contraddiceva la volontà di esprimere ed offrire ai cittadini un progetto di reale cambiamento e rinnovamento della classe dirigente. La giustificazione è stata che l’accordo, in cambio di una “poltrona”, era fondamentale per un fine esclusivamente elettorale. Anche questa spasmodica ricerca di candidati con una dote elettorale a scapito della coerenza del progetto politico, delle capacità, delle competenze ed esperienze, a mio avviso fondamentali per andare ad amministrare e governare il paese di Gaggi, ha destato in me delle perplessità. Questo senza nulla togliere a molti dei giovani candidati della lista di Angelo Ingino, che dal punto di vista elettorale, ancorché alla prima esperienza, hanno ottenuto un riscontro straordinario.
«Queste mie riserve le ho chiaramente esplicitate, ma non sono state condivise né dal candidato a sindaco né dalla maggior parte dei componenti della sua lista».
Ma a parte tali divergenze di vedute sui metodi d’approccio alla campagna elettorale, ad indurre Leonardo Le Mura a compiere solo il proprio dovere di cittadino elettore, senza “appassionarsi” più di tanto alla competizione tra Ingino e Cundari, ha principalmente contribuito una certa palese “antipatia” nei suoi confronti.
«La motivazione più forte che mi ha indotto a defilarmi – ammette Le Mura – è stata l’aver preso atto, dalle parole e dai comportamenti di Angelo Ingino, sino a pochi mesi fa ex capogruppo consiliare del movimento politico “Nuova Gaggi Unita” dal sottoscritto guidato, e di alcune “eminenze grigie” che lo consigliavano, che la mia persona non avrebbe dovuto avere alcun ruolo politico, così come neanche personalità a me riconducibili in quanto, stando a parole testuali pronunciate da qualcuno e mai smentite, “allontanare e prendere le distanze da Le Mura e dai suoi amici, oltre che rappresentare il vero processo di svecchiamento, avrebbe evitato al potenziale sindaco Ingino il ruolo di marionetta nelle mani di Le Mura”. Quando il candidato Ingino ha pubblicamente dichiarato, durante uno dei suoi comizi, che gli amici se li era convintamente scelti e chi gli aveva proposto compromessi era stato allontanato, si riferiva proprio alla nostra proposta politica di candidare in Consiglio Comunale la signora Anita Ferrarotto, laureata in comunicazione internazionale, e di designare assessore esterno mia moglie Agata Famà, laureata in Pedagogia, impiegata amministrativa presso un ente pubblico sanitario ed impegnata ormai da parecchi anni nel sociale e nel volontariato.
«Alla fine, pertanto, ho capito la situazione, ne ho preso atto, l’ho rispettata anche se non condivisa e, sommessamente, ho fatto non uno, ma cento passi indietro, malgrado il desiderio di continuare a dare il mio contributo alla vita politica locale, senza alcun interesse personale e senza la benché minima intenzione di candidarmi io a sindaco. In ogni caso, da libero cittadino e da imprenditore nel sociale, continuerò ad impegnarmi per la mia comunità senza pregiudizi nei confronti di nessuno, tanto meno nei confronti dei nuovi amministratori, cui auguro buon lavoro nell’esclusivo interesse del paese dove ho deciso, oltre vent’anni fa, di lavorare e di vivere con la mia famiglia facendo crescere nel miglior modo possibile mio figlio.
«Una cosa è certa: almeno questa volta, la sconfitta elettorale non potrà essere attribuita alla presenza del sottoscritto. Ed è anche certo – conclude ironicamente Leonardo Le Mura “rassicurando” chi già preconizzava un suo “ritiro sull’Aventino” – che non tornerò a vivere nella vicina borgata di Mitogio (frazione del Comune etneo di Castiglione di Sicilia), ma continuerò ad andarci solo nei fine settimana…».
Non si è fatta attendere l’alquanto piccata e caustica replica di Paolo Marinello, tirato in ballo da Le Mura, sia pur senza citarne il nome, nella sua recente nota.
«Se questo personaggio di “alta classe politica” – esordisce sferzante Marinello – ha fatto “cento passi indietro”, noi abbiamo fatto… mille passi avanti. La storia amministrativa locale degli ultimi venti anni (1997-2017) c’insegna, infatti, che tale personaggio è stato in ogni circostanza di voto (ben quattro legislature) bocciato in malo modo dalla maggioranza dei cittadini gaggesi, facendo quindi affiorare forti riserve sull’opportunità di presentarlo al cospetto degli elettori in occasione delle ultime Amministrative.
«Adesso, però, questo “grande stratega di politica internazionale”, dopo le sue disavventure elettorali, che come detto sono tante, si permette di parlare di “poltrone”, di “ricatti politici”, di “eminenze grigie” e quant’altro, quando invece dovrebbe chiedere “politicamente” scusa ad Angelo Ingino ed a tutto il movimento “Nuova Gaggi Unita” per avere coscientemente negato il suo sostegno alla nostra squadra per una “poltrona” di assessore richiesta per un proprio familiare e, successivamente, per una persona a lui politicamente vicina. Altro che “eminenze grigie”!…
«Sappia, caro “grande stratega di politica internazionale”, che un suo eventuale coinvolgimento attivo nella scorsa campagna elettorale amministrativa gaggese non avrebbe permesso all’amico Angelo Ingino di raggiungere l’importante traguardo in termini di consensi (quasi il 50% dei votanti, con un distacco minimo rispetto al sindaco eletto). Hanno visto bene, dunque, i tanti candidati della nostra lista “Gaggi, Uniti Ogni Giorno” che hanno chiesto il suo allontanamento in quanto politicamente “tramontato” e, quindi, elettoralmente improduttivo.
«La prego: se ne faccia una ragione!… E con riferimento all’ironica conclusione del suo comunicato, sappia che considero politicamente sbagliato che lei non possa provare a cercare consensi in altri luoghi. Chissà…».
Rodolfo Amodeo
FOTO: da sinistra Paolo Marinello e Leonardo Le Mura